SANTA MARIA DEL TEMPIO

ORDINE DELLA LANCIA

Convento di Santa Maria del Tempio, 9 Novembre 2014

Conclamazione Vessillo dell’Ordine della Lancia

Domenica 9 Novembre 2014 per i cavalieri dell’Ordine della Lancia è stato un momento molto significativo in quanto è stato conclamato il vessillo dell’Ordine, con la benedizione durante la S. Messa celebrata da Padre Massimo Colli Franzone.

La scelta di inaugurare il nostro Vessillo a Santa Maria del Tempio è stata motivata innanzitutto dalla spiritualità e dalla storia del luogo.

Come non ricordare che qui in epoca medievale vissero i Cavalieri Templari, un Ordine militare monastico tra i più valorosi che la storia ricordi.

Senza entrare in merito alle leggende, al mistero e a forse troppa pubblicità riversata sui Templari tanto da offuscarne il vero ideale che mosse lo spirito di questi uomini, vorrei condividere con voi il pensiero di S. Bernardo che ben comprese la grandezza di questa “milizia”: San Bernardo compose ne XII sec. Un elogio “De laude novae militiae ad Milites Templi” dedicato a questo nuovo Ordine nascente, elogiandoli in quanto L’Ordine Templare incarnava in se stesso l’orgoglio, le virtù e la forza del Cavaliere secolare con l’umiltà, il sacrificio e la grande fede del Cavaliere spirituale…il monaco. Si può ben affermare che in questa fusione di nobili principi, ideali, valori e di grande fede, questi uomini cercarono e molti di essi trovarono la perfezione della Cavalleria.

Ovviamente l’Ordine della Lancia oltre ai motivi storico/spirituali ha scelto il convento di Santa Maria degli Angeli per l’amicizia con la Parrocchia, l’Oratorio e di tutta la comunità; e non ultimo per la figura di fra Massimo.

Hastatorum Ordo Militum

L’Ordine della Lancia

 “L’Ordine della Lancia” è costituito da un’unione di Cavalieri che dal 1995 si occupano di ricostruzioni storiche, dal XII al XIV secolo.

Nel 2005 “Hastatorum Ordo Militum “fu istituito come un Ordine Cavalleresco (laico), che operasse nel campo delle ricostruzioni e rievocazioni medievali in eventi pubblici, ma aperto anche a iniziative più mirate rivolte alla collettività.

Il motto dell’Ordine della Lancia : Veritas, Prudentia, Fortitudo e con questo spirito che L’Ordine opera sia nel Campo della Pubblica Istruzione che in opere benefiche e di volontariato, cercando sempre di trasmettere con amore e impegno l’incanto Cavalleresco.

 L’Ordine incentra i suoi studi/ricerche sulla storia medievale in particolare rivolti alla figura del “Cavaliere feudale”, analizzandone il codice e l’etica in relazione alla  vita quotidiana dei secoli XII e XIII, epoche di profondo cambiamento umano e sociale.

Gli studi inoltre sono indirizzati sul Marchesato di Monferrato dal XII al XV secolo.

Da oltre venti anni i Cavalieri dell’Ordine applicano alle loro ricerche la pratica della scherma medievale, riproponendo dimostrazioni di combattimenti (liberi) in armatura duecentesca con l’utilizzo di tutte le armi cavalleresche del periodo trattato.

Ad oggi i componenti dell’Ordine hanno svolto incarichi in Italia ed in Europa, collaborando con enti pubblici e privati, musei e registi cinematografici, con la Federazione Italiana di Scherma Moderna; prestando particolare attenzione al settore turistico e della pubblica istruzione.

 I Cavalieri dell’Ordine della Lancia dispongono di numerose armature complete, spade, armamenti ed equipaggiamenti Cavallereschi attinenti al periodo medievale del XII, XIII e XIV secolo, tutto ricostruito fedelmente all’originale conservato nei principali musei europei; hanno inoltre ricostruito indumenti ed oggettistica con l’ausilio di fonti storiche, scritte e pittoriche, del periodo trattato.

Grazie a tutto questo vengono realizzate in dimore storiche vere e proprie ricostruzioni di Sale d’Armi e presentate al pubblico con conferenze e laboratori sulla vita e gli ideali del Cavaliere feudale nel contesto storico tra il XII ed il XIII secolo.

Ordine della Lancia

Stefano Fracchia

Saluto a Padre Massimo

(esposto durante l’omelia della Santa Messa 09/11/2014)

In questi ultimi sei anni, con la mia famiglia ho avuto la fortuna di conoscere e di frequentare padre Massimo Colli Franzone frate cappuccino.

Mi esprimo con semplicità e senza retorica e posso a cuore aperto affermare che ho veramente incontrato un uomo…un frate, di grande umiltà, di grande dignità, di forte personalità un uomo, un frate di grande fede…quella vera!

Sinceramente molte volte ho avuto la fortuna di parlare con lui, di chiacchierare di semplici cose, di scambiarci un breve saluto domenicale… e voglio confessarvi che la maggior parte delle volte, guardandoci negli occhi (perché frate Massimo guarda negli occhi!) mi sono trovato più volte in imbarazzo…occhi penetranti e severi mi scrutavano…ma poi grazie anche alla sensibilità di mia moglie Sara ho compreso che la severità del suo sguardo era ed è rivolta alla sua stessa persona, al suo animo; veramente un nobile sguardo di profondo rigore personale che immancabilmente sa trasmettere forti emozioni.

Per questo tutte le volte che mi accomiato da lui , il mio animo percepisce una intensa sensazione di serenità, di sicurezza, di pace non comuni…proprio come augura il saluto francescano : “Pace e bene”.

Veramente fra Massimo nella sua semplicità non è un uomo ordinario…ma è senza alcun dubbio un uomo, un frate straordinario che ha contribuito ad accrescere la nostra fede nell’Altissimo.

Ma ora che ci sta lasciando per trasferirsi in un altro convento, tutti noi della comunità di Santa Maria del Tempio ci sentiamo smarriti, confusi,  addolorati ed anche arrabbiati.

Senza alcun dubbio il suo trasferimento è una grave, una gravissima perdita per tutta la comunità e non riusciamo ad immaginarci il convento senza il nostro frate…

Credo però che dobbiamo con fede sforzarci di abbandonare l’orgoglio e di accettare con umiltà che, se per noi tutti sarà  una grave perdita non averlo più qui, per tante altre persone della comunità di Chatillon fra Massimo sarà un dono del Signore, che porterà fede, speranza, carità e tanta gioia; per questo e per la stima che proviamo per lui non possiamo che essere sereni e felici per questo suo nuovo incarico.

Ma perché se ne va? Perché fra Massimo lascia il Convento di Santa Maria?

La risposta è molto semplice e determinata…Obbedienza ! Obbedienza verso Dio e verso i suoi superiori.

OBBEDIENZA: è una parola, un’espressione di cui al giorno d’oggi, in una società così disordinata, il vero e profondo significato è oscuro a tanti.

Obbedienza! E Padre Massimo ha con dignità estrema obbedito come un vero fratello di San Francesco, ha obbedito come un vero cavaliere frate Templare.

Nel XII secolo quando un cavaliere del Tempio, vivendo serenamente presso un caldo e soleggiato convento al mare, di quel convento non avrebbe fatto a meno il gran Maestro lo avrebbe trasferito in un altro convento in montagna. Così come un cavaliere del Tempio che fosse vissuto sugli alti monti e si fosse sentito felice nel contemplare le vette e respirare l’aria fresca, sarebbe stato immediatamente trasferito presso un convento al mare.

Tutto ciò, non per gratuita e sconsiderata cattiveria, ma affinché il monaco Templare potesse crescere moralmente ancor di più e  riuscisse ad accrescere sempre più la fede e l’amore verso il Signore.

E così è fra Massimo, come un vero cavaliere del Tempio che la sua vita ha con grande sacrificio e con tanto amore dedicata interamente al servizio e alla milizia dell’unico e vero Maestro.

Questa nuova avventura “cavalleresca” porterà a lui altre sfide, altri sacrifici ed altre cerche al fine di servire al meglio la nuova comunità cristiana ma soprattutto di servire con onore e dedizione la volontà di Dio, che di uomini così straordinari come lui ha di certo bisogno.

Pertanto riteniamoci tutti felici e gratificati, dimentichiamo smarrimenti e paure, perché tutti noi abbiamo avuto la grande e preziosa fortuna di aver avuto per un po’ di tempo qui nel convento di Santa Maria del Tempio Padre Massimo e, perché no, nella speranza che in un  futuro possa ritornare nuovamente tra di noi a donarci serietà, sorriso e fede.

Fra Massimo di certo non ci dimenticherà e ricorderà tutti noi nelle sue preghiere, noi dobbiamo continuare nel nostro cammino di fede con speranza e fiducia.

Grazie fra Massimo!

Stefano Fracchia e famiglia insieme ai cavalieri dell’Ordine della Lancia